Descrizione: Questo reportage realizzato a Sumatra, in Indonesia, documenta le contraddizioni del comportamento umano rispetto all’ambiente. Da un lato gli uomini distruggono le foreste vergini, ferendo e uccidendo gli animali, mentre dall’altro fanno tutto il possibile per salvarli. Può accadere che un giorno un orango venga trovato crivellato di proiettili ad aria compressa e il giorno successivo un chirurgo viaggi dall’altro capo del pianeta per salvarlo.

L’orango di Sumatra è seriamente minacciato dall’incessante sfruttamento e dalla frammentazione della foresta pluviale. Mentre le piantagioni di palme da olio e da gomma, il disboscamento, la costruzione di strade, le miniere, la caccia e altre forme di sviluppo continuano a proliferare, gli oranghi sono costretti ad abbandonare il loro habitat naturale.

Organizzazioni come OIC (Orangutan Information Center) e il loro team di intervento HOCRU (Human Orangutan Conflict Response Unit) provvedono al salvataggio di oranghi in difficoltà, mentre SOCP (Sumatran Orangutan Conservation Program) lavora per reintrodurli in natura e per creare nuovi esemplari geneticamente autosufficienti in foreste protette. Il fatto che si condivida con gli oranghi il 97% del nostro patrimonio genetico è evidente quando osserviamo il loro comportamento, così simile a quello umano. Oggi, con poco più di 14.000 esemplari rimasti, l’orango di Sumatra (Pongo Abelii), insieme agli 800 esemplari delle specie Tapanuli (Pongo tapanuliensis) scoperta di recente è ritenuto dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN) a rischio di estinzione.

Sede:

INFORMAZIONI

Sede: Chiostro Basilica di San Domenico
Piazza Madre Teresa di Calcutta, 2

Periodo: 2020

© Inès Koh

Biografia fotografo: Il fotografo belga Alain Schroeder, nato nel 1955, vanta un’esperienza trentennale che inizia negli anni ’80 come fotografo sportivo. Le sue foto sono apparse su oltre 500 copertine di riviste oltre che su libri e opere editoriali di viaggi, arte, cultura. Nel 1989 ha co-fondato l’agenzia fotografica belga Reporter guidando l’azienda durante gli anni d’oro della fotografia dell’era digitale.

Nel 2013, ha deciso di vendere le sue quote di Reporter per intraprendere una nuova avventura fotografica, iniziando a viaggiare per il mondo e a documentare storie incentrate su temi sociali e ambientali. «Non sono un fotografo da “scatto singolo”, cerco la sequenza di immagini», dichiara aggiungendo, «mi sforzo di raccontare una storia in 10-15 scatti, catturando l’essenza di un istante con attenzione alla luce e ad una perfetta inquadratura»

Lo stile di Schroeder ha portato i suoi frutti: la serie “Saving Orangutans” ha ricevuto recentemente due primi premi al World Press Photo 2020 in Nature Stories e Nature Singles.

“Non sono un fotografo da “scatto singolo”, cerco la sequenza di immagini…”