L’acqua è vita. Eppure, nella Navajo Nation, dove i canyon di roccia rossa si estendono attraverso i Four Corners, il suo accesso resta una sfida quotidiana. Oltre un terzo dei Diné è costretto a trasportarla per chilometri, consumandone meno di chiunque altro negli Stati Uniti e pagando il prezzo più alto. A soli 80 miglia di distanza, nella contea di Washington, Utah, l’acqua scorre abbondante tra campi da golf, piscine e una delle aree metropolitane in più rapida crescita del Paese.

Questo divario non è solo geografico: è il risultato di decenni di scelte politiche, squilibri di potere e spossessamenti delle comunità indigene. Una siccità senza precedenti, la più grave degli ultimi 1.200 anni, sta accelerando una resa dei conti inevitabile. Con il fiume Colorado in ritirata, il governo federale sta elaborando un nuovo piano per ridistribuire l’uso dell’acqua, ma tra le tribù prevale lo scetticismo, segnato da una lunga storia di promesse non mantenute.

Questa mostra racconta l’impatto umano della scarsità d’acqua e delle disuguaglianze nell’Ovest americano. Attraverso immagini che si muovono tra la Navajo Nation e la contea di Washington, emerge un sistema idrico fragile e profondamente diseguale. In un mondo che affronta sfide climatiche sempre più urgenti, queste fotografie ci ricordano una verità fondamentale: l’acqua non è solo una risorsa, è un diritto.

Sede:

Informazioni

Sede: Museo del Paesaggio |
Via Chianti, 61 – Castelnuovo Berardenga (SI)

Periodo: 27 settembre – 23 novembre

Orario:
Ven: 15:00-19:00
Sab-Dom: 10:00-13:00 | 15:00-19:00
Giorni festivi: 10:00-13:00 | 15:00-19:00

INGRESSO VALIDO PER LA VISITA DI TUTTE LE MOSTRE

Biografia fotografo: Negli ultimi dieci anni, Elliot Ross ha dedicato la sua ricerca fotografica all’esplorazione dell’Ovest americano, utilizzando questa regione come una chiave di lettura per indagare il modo in cui i paesaggi, sia naturali che costruiti, influenzano comunità e identità culturali. Lavorando principalmente con fotocamere analogiche di medio e grande formato, i suoi progetti a lungo termine affrontano temi quali l’impatto dei confini geopolitici sull’identità, il divario tra città e campagna e il rapporto dell’umanità con le risorse naturali.
Le sue serie, tra cui American Backyard e Good Grace, si sviluppano nel corso degli anni e si fondano su relazioni profonde e collaborative con i soggetti ritratti, basate su fiducia e apertura. La sua eredità multiculturale, frutto di un’origine mista taiwanese-anglo-americana, influenza profondamente il suo approccio, spingendolo a interrogarsi sul senso di appartenenza e identità. Attraverso la fotografia, Ross esplora e talvolta mette in discussione i legami tra persone, luoghi e memoria, promuovendo empatia e comprensione. In un’epoca di crescente polarizzazione sociale e crisi ambientale, il suo lavoro mira a creare un senso di connessione e dialogo, invitando a un confronto più profondo con le complessità del mondo in cui viviamo.