Descrizione: Negli ultimi quattro anni, la fotogiornalista Mary F. Calvert ha concentrato la sua attenzione giornalistica sugli abusi e sulle violenze sessuali perpetrate all’interno dell’esercito americano.
Donne e uomini arruolati nelle forze armate statunitensi sono violentati e aggrediti sessualmente dai loro colleghi in un numero record. Le immagini in mostra, raccontano la storia di alcuni di loro che, coraggiosi, stanno facendo quanto possono per denunciare gli abusi subiti, nonostante le enormi pressioni affinché mantengano il silenzio.
Si stima che delle 20.000 aggressioni sessuali avvenute nel 2016, solo circa 6.200 vittime donne abbiano riferito in merito alle violenze subite. Solo in un caso su dieci si è andati al processo e la maggior parte delle vittime sono state costrette ad uscire dal servizio.
Con un tasso di condanna del 4%, non sorprende che solamente il 17% delle vittime di sesso maschile riferiscano i crimini di aggressione sessuale subiti. La maggior parte delle vittime di sesso maschile impiegano tra i 20 e i 40 anni prima di riconoscere il crimine e parlarne con la famiglia, gli amici o i medici.
Durante le udienze al Senato e alla Camera dei Rappresentanti, l’esercito è costretto a svolgere indagini sulla diffusione di stupri e violenze sessuali al proprio interno, sul perché le vittime vengano ignorate e sul motivo per cui gli abusi vengano considerati una semplice violazione della condotta e non un reato perseguibile penalmente.
Gli effetti del Military Sexual Trauma (MST), espressione utilizzata per indicare lo stupro, l’aggressione e la molestia sessuale in servizio, includono la depressione, l’abuso di sostanze stupefacenti, il ricorso all’alcol, la paranoia e l’isolamento. Le vittime sprofondano per anni nella vergogna e nella paura mentre i danni psicologici silenziosamente consumano la loro vita. Molti di loro finiscono per diventare senzatetto, per uccidersi o comunque per dipendere da alcol e droghe.
Mary, al fianco delle vittime, testimonia la loro lotta per ottenere giustizia e per scuotere le coscienze al fine di produrre un cambiamento.
Sede:
INFORMAZIONI
Sede:
Chiostro Basilica di San Domenico
Piazza Madre Teresa di Calcutta, 2
Periodo: 2019
Biografia fotografo:
La fotogiornalista Mary F. Calvert utilizza la fotografia come strumento per favorire significativi cambiamenti sociali ed è conosciuta per il suo lavoro sulle problematiche riguardanti i diritti umani.
Crede che i giornalisti abbiano il dovere di mettere in luce i lati più nascosti delle vicende umane e di fornire alla società uno specchio su cui esaminarsi.
Il suo lavoro “Sexual Assault in America’s Military” ha vinto il 1° premio, progetti a lungo termine, al World Press Photo 2016 e il successivo capitolo del progetto, “Prisoners of War: Male-on-male Sexual Assault in America’s Military” ha vinto il 2016 Getty Images Grant nella sezione Editorial Photography e il 2° premio, temi contemporanei, scatto singolo, al World Press Photo 2019. “Sexual Assault in America’s Military” ha vinto le edizioni 2015 e 2014 del National Press Photographer Association, il Cliff Edom New America Award e l’edizione 2013 del Canon Female Photojournalist Award. L’anno successivo il progetto fotografico è stato esposto a Perpignan, in Francia, in una mostra personale del 2014 “Visa pour l’Image”, Festival internazionale di fotogiornalismo.
Ha inoltre ottenuto l’Eugene Smith Memorial Fund Fellowship nel 2015 e l’Alexia Foundation Women’s Initiative Grant nel 2014. Infine, la Calvert ha vinto il Robert F. Kennedy Journalism Award due volte ed è stata per due volte finalista al Premio Pulitzer nella sezione Feature Photography.
Oltre ad essere un docente e membro dell’Eddie Adams Workshop, del Western Kentucky University Mountain Workshops e dei Momenta Workshops, è stata membro della facoltà per il Department of Defense Worldwide Military Photographers Workshop a Ft. Meade nel corso degli ultimi diciannove anni.