Descrizione:
La retrospettiva, che rappresenta la più vasta mostra antologica di William Albert Allard mai organizzata in Italia, espone 50 dei suoi più celebri scatti fotografici.
Nato a Minneapolis, Minnesota, il 30 settembre 1937, Allard è stato una delle personalità di spicco della fotografia americana del XX secolo e uno dei pochi fotografi professionisti della sua generazione a lavorare esclusivamente a colori. Si dice che i primi lavori di Allard con le comunità religiose degli Amish in Pennsylvania abbiano influenzato un cambiamento verso un approccio più intimo nelle pubblicazioni del National Geographic. Allard ha raggiunto la notorietà grazie ad alcuni dei suoi primi lavori sul West americano e sui cowboy.

In mostra sono presenti alcune opere capitali come Girls Running Home, uno degli scatti più iconici della storia della fotografia, oltre a “Buckaroo T.J. Symonds, Nevada, 1979,” “Benedetta Buccellato, Sicily, 1994”, “Edwardo and His Dead Sheep, Peru, 1981”, “Henry Gray, rancher, Arizona, 1970” ed altri suoi famosi ritratti di 50 anni di lavoro pubblicati nel suo libro “William Albert Allard-Five Decades A Retrospective” edito da National Geographic/Focal Point Books nel 2010.

La mostra, attraverso immagini e narrativa, dipinge un quadro completo della vita di un fotografo di viaggi, sempre alla ricerca di “ciò che accade ai margini”.

Maestro nello scattare immagini di qualità pittorica con dettagli sfumati, ricche tavolozze di colori e composizioni elaborate, “Bill” Allard è un artista oltre che un fotografo.
Molte delle foto in mostra sono state “trovate” lungo una strada, in un bar, magari girovagando per un paese.

Allard non ha mai cercato niente in particolare, si permetteva semplicemente di guardare ed essere aperto a ciò che la serendipità poteva offrire.
Le foto non sono state realmente scattate, sono state “date”. I soggetti si sono fidati di lui. Hanno proiettato qualcosa di se stessi apposta per lui.
Per Allard è stato solamente un privilegio ricevere quel qualcosa, sistemare lo spazio circostante, dare ordine al caos e scattare le fotografie.

Sede:

Informazioni

Sede: Centro Culturale “La Tinaia” | Via dei Macelli, 1 – Sovicille

Periodo: 30 settembre – 19 novembre
Orario:
Ven: 15:00-19:00
Sab-Dom: 10:00-19:00
Giorni festivi: 10:00-19:00

INGRESSO VALIDO PER LA VISITA DI TUTTE LE MOSTRE

©Scott Goldsmith

Biografia fotografo: pioniere della fotografia a colori e scrittore, William Albert Allard ha collaborato con il National Geographic Magazine per 50 anni.
Figlio di un immigrato svedese, William Albert Allard è nato nel 1937 ed è cresciuto nel Minnesota, dove ha frequentato la   Minneapolis School of Fine Arts e l’Università del Minnesota. Dal 1964 Allard ha contribuito alle pubblicazioni della National Geographic Society come collaboratore, freelance, fotografo e scrittore a contratto ed è uno dei pochi fotografi della sua generazione il cui intero lavoro è a colori. Nel corso della sua carriera, Allard ha contribuito a circa 40 articoli della rivista National Geographic. Ha pubblicato 8 libri, due dei quali PORTRAITS OF AMERICA e FIVE DECADES sono stati pubblicati da National Geographic. Le sue immagini sono state pubblicate nei principali giornali e riviste statunitensi ed europee, nonché in numerosi libri acclamati dalla critica, tra cui Vanishing Breed, The Photographic Essay, A Time We Knew: Images of Yesterday in the Basque Homeland, Time at the Lake: A Minnesota Album e Portraits dell’America.
Ex collaboratore di Magnum Photos, le stampe di Allard compaiono in molte collezioni private e museali.

William Albert Allard vive vicino a Charlottesville, in Virginia, con sua moglie Ani e i loro due cani, Lizzy e Rosie. Hanno un figlio di nome Anthony, mentre altri tre figli, Chris, Terri e David, sono nati dal suo precedente matrimonio. Sfortunatamente, ha perso il suo primogenito, Scott, a causa del cancro quando questi aveva quarant’anni.