Descrizione: “Il mio obiettivo è di illuminare la dignità e l’umanità che traspaiono a prescindere dalle sfide della povertà e dell’oppressione che colpiscono queste persone e comunità”. Quasi il 30% dei residenti di Rio de Janeiro, circa due milioni di persone, vive in comunità “favela”, baraccopoli che spesso mancano di servizi di base come acqua corrente, servizi igienici, sicurezza o istruzione. La vita delle comunità più povere del Brasile è peggiorata notevolmente dopo che il Paese ha speso miliardi di dollari per i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Il pluripremiato fotografo londinese Tariq Zaidi si è recato sul posto per documentare la lotta – e l’orgoglio – delle persone che chiamano le favelas di Rio “casa”. Nella sua serie, “Empty Promises: Priced out of Rio’s favelas”, Zaidi documenta la vita nella comunità della Favela Manguiera, a solo 1 km dallo stadio Maracanã. “Nella loro candidatura per ospitare i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016, le autorità brasiliane hanno promesso di migliorare la vita nelle favelas di Rio”, scrive Zaidi nella descrizione del progetto. “Ma gli schemi di pacificazione ‘pionieristici’ e la promessa di spendere miliardi di dollari per ristrutturare le favelas nell’ambito del programma Morar Carioca (“Rio Living”) hanno avuto una conseguenza indesiderata”. Infatti, l’aumento dei prezzi degli affitti ha spinto le famiglie più povere a occupare abusivamente gli edifici abbandonati. Ma il suo lavoro di documentarista non si limita a mostrare il lato oscuro di Rio. “Nonostante le difficoltà delle loro condizioni di vita, questa comunità è legata da un senso di cameratismo, dignità e orgoglio per il luogo che chiamano casa”. Il lavoro di Zaidi in Brasile fa parte del suo progetto personale ancora in corso, uno sforzo a lungo termine che si estende a sei paesi diversi, per produrre un’antologia di documentari incentrati sulla “cattura dello spirito umano in alcune delle comunità più povere del mondo”. “Il mio obiettivo è illuminare la dignità e l’umanità che risplende nonostante le sfide della povertà e dell’oppressione che colpiscono queste persone e comunità”, dice Zaidi. Alla fine, gli piacerebbe mostrare il suo lavoro, completo per circa il 50%, alle comunità locali in cui è stato realizzato, così come in mostre internazionali e in un libro pubblicato.

Sede:

INFORMAZIONI

Sede: Logge del Papa, Siena

Periodo: 2018

Biografia fotografo: Il suo lavoro è rappresentato negli Stati Uniti da Zuma Press e in Inghilterra da Caters News Agency e Getty Images.

Nel gennaio 2014 Tariq Zaidi ha rinunciato ad una importante posizione aziendale per seguire la sua passione: cogliere la dignità, la purezza e l’anima delle persone nel loro ambiente, concentrandosi su problemi sociali, disuguaglianze, comunità e tradizioni che rischiano di sparire in tutto il mondo.

Nel febbraio 2018 Tariq ha ottenuto uno dei primi premi al POY75 (Pictures of the Year International Competition), diventando “Photographer of the Year” grazie ai suoi lavori sulla Corea del Nord, Congo e Brasile e conseguendo il secondo posto nella sezione News Division / Features.

Dall’agosto 2015 le sue storie, immagini e video raccolti da Angola, Brasile, Cambogia, Ciad, Congo, Etiopia, Georgia, Indonesia, Mongolia, Corea del Nord e Sud Sudan sono stati pubblicati a livello internazionale in oltre 700 riviste, quotidiani e siti Web in oltre 60 paesi, tra cui: The Guardian, BBC News, CNN, National Geographic, Smithsonian Magazine, Los Angeles Times, The Washington Post, Der Spiegel Magazine, El Pais, GEO Magazine, The Independent On Sunday Magazine, Marie Claire, Esquire Magazine, Frankfurter Allgemeine Zeitung, The Telegraph, El Mundo Spain, Khaleej Times UAE, ITV News, MSN News, LensCulture, L’Oeil De La Photographie, Internazionale Magazine, The Times of London e molti altri ancora.

Tariq ha vinto numerosi e prestigiosi premi internazionali di fotografia, ha partecipato ad oltre 45 mostre internazionali e svolto servizi in Sierra Leone, Cuba, Russia, Cambogia, Uganda, Emirati Arabi, Giappone e Indonesia.

Lavora come fotografo freelance con sede a Londra. Attualmente sta seguendo un progetto personale a lungo termine per sviluppare un’antologia visiva che colga la dignità del genere umano in alcune delle comunità più povere del mondo.

Il suo lavoro è rappresentato negli Stati Uniti da Zuma Press e in Inghilterra da Caters News Agency e Getty Images.