Nel mondo, la metà di tutte le armi da fuoco di proprietà di cittadini privati per scopi non militari si trova negli Stati Uniti d’America. Il loro numero complessivo, infatti, supera la popolazione del paese: 400 milioni di armi per 328 milioni di persone. Non si tratta di un caso o di una questione di mercato, ma piuttosto di una questione di “tradizione” e di garanzia costituzionale stabilita con il Secondo Emendamento, ratificato nel 1791. Questa legge garantisce agli abitanti dei territori di nuova indipendenza che il loro governo federale non potrà mai abusare della propria autorità su di loro, e che è loro garantito il diritto di portare le armi. Duecentocinquanta anni dopo, il Secondo Emendamento è ancora radicato in tutti gli aspetti della vita americana. 


Gabriele Galimberti ha viaggiato in ogni angolo degli Stati Uniti – da New York City a Honolulu – per incontrare orgogliosi proprietari di armi e fotografarli insieme alle loro armi. Ha ritratto persone e armi nelle loro case e nei loro quartieri, persino in luoghi dove nessuno si aspetterebbe di trovare arsenali del genere. Questi ritratti, spesso inquietanti, accompagnati da interviste, offrono una visione inaspettata e insolita di ciò che l’istituzione del Secondo Emendamento rappresenta ancora oggi.

Sede:

Informazioni

Sede: Accademia dei Rozzi | Via di Città, 36 (SI)

Periodo: 30 settembre – 26 novembre 2023

Orario:
Ven: 15:00-19:00
Sab-Dom:
10:00-13:00 15:00-19:00
Giorni festivi:
10:00-13:00 15:00-19:00

INGRESSO VALIDO PER LA VISITA DI TUTTE LE MOSTRE

Biografia fotografo: Gabriele Galimberti, classe 1977, è un fotografo italiano che vive spesso in aereo, e occasionalmente in Val di Chiana (Toscana), dove è nato e cresciuto. Ha trascorso gli ultimi anni lavorando a progetti di fotografia documentaria a lungo termine in tutto il mondo, alcuni dei quali sono diventati libri, come Toy Stories, In Her Kitchen, My Couch Is Your Couch e The Heavens. Il lavoro di Gabriele si concentra principalmente sulla narrazione di storie, attraverso ritratti e racconti di persone da tutto il mondo, mostrandone le peculiarità, le differenze, le cose di cui vanno fieri e quelle che li circondano. I social media, in tutte le loro forme, sono parte integrante della ricerca necessaria per entrare in contatto, scoprire e produrre queste storie. Gabriele si è dedicato alla fotografia documentaria dopo aver iniziato come fotografo commerciale e dopo essere entrato a far parte del collettivo artistico Riverboom, noto per il suo lavoro intitolato Switzerland Versus The World, esposto con successo in festival, riviste e mostre d’arte in tutto il mondo. Gabriele è attualmente in viaggio in tutto il mondo, lavorando sia a progetti individuali che di gruppo, oltre a svolgere incarichi per riviste e giornali internazionali come National Geographic, The Sunday Times, Stern, Geo, Le Monde, La Repubblica e Marie Claire. Le sue immagini sono state esposte in tutto il mondo, come il famoso Festival Images a Vevey, in Svizzera, Le Rencontres de la Photographie (Arles) e il rinomato museo V&A di Londra.

Gabriele ha vinto il World Press Photo 2021 nella categoria “Portrait Stories” con il suo progetto THE AMERIGUNS.

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