Descrizione: Una mostra fotografica con le immagini suggestive di Majid Saeedi.

A causa di una precaria situazione politica e religiosa interna al paese, il popolo afgano ha sempre avuto a che fare con conflitti e con l’occupazione militare. La guerra e il perdurare dell’instabilità interna hanno comportato molti traumi alle persone e gravi danni all’economia e alle infrastrutture. I resti dei carri armati russi continuano ad essere presenti per la strade, sulle montagne e nelle valli. Dopo la guerra con l’Unione Sovietica, i comunisti hanno preso il potere nel paese. È a questo punto che i musulmani più conservatori hanno iniziato ad organizzarsi riuscendo, alla fine, a conquistare il potere. Più tardi, loro stessi si sono rivelati un’ulteriore ragione di conflitto culminato nella guerra civile tra Al-Qaeda ed i civili regolari afghani. Solo dopo l’11 settembre il mondo si è accorto di cosa stava realmente accadendo in Afghanistan e le dinamiche della guerra civile sono nuovamente cambiate. Gli afghani, da quando un’alleanza di paesi stranieri si è schierata contro Al-Qaeda, stanno affrontando un nuovo conflitto.

Dopo che le forze straniere hanno lasciato l’Afghanistan alla fine del 2014, le milizie nazionali si sono occupate di garantire la sicurezza interna nel paese. Nonostante la consistente insurrezione talebana ed i tanti ulteriori problemi che l’Afghanistan ha dovuto affrontare, l’ANA (Esercito Nazionale Afghano), ha continuato negli anni a crescere. All’inizio del 2013, dati attendibili affermavano che l’esercito afghano era formato da circa 200.000 unità. La missione di addestramento della NATO ha continuato ad addestrare le truppe afghane e anche diverse donne hanno iniziato ad arruolarsi. Tuttavia, nonostante i numerosi addestramenti ed il supporto delle forze straniere, la situazione odierna della sicurezza in Afghanistan non solo non sembra migliorata, ma sta peggiorando giorno dopo giorno. E ovviamente, le vittime che principalmente subiscono le conseguenze di una simile crisi, sono ancora una volta i civili.

Sede:

INFORMAZIONI

Sede: Via Fiorentina, 95 – Siena

Periodo: 2016

Biografia fotografo:  

Majid Saeedi è un fotografo documentarista iraniano, nato e cresciuto a Teheran. Negli ultimi venti anni i suoi reportage hanno documentato il Medio Oriente focalizzandosi sugli aspetti umanitari. A Majid interessa raccontare principalmente storie indedite incentrate sulle ingiustizie e sui problemi sociali. Ha iniziato a fotografare a 16 anni e, non appena compiuti i 18, si è spostato sul confine iraniano-iracheno per fotografare i rifugiati. Majid al momento sta collaborando con Getty Images attraverso reportage sull’Iran e sull’Iraq. Ha gestito il dipartimento fotografico di diverse agenzie dell’Iran guidando, negli ultimi 15 anni, numerosi progetti importanti. La fotografia di strada rappresenta uno dei suoi generi prediletti perché è capace di ritrarre e documentare la quotidianità della vita della gente comune. Quando non lavora, a Majid piace insegnare e trasmettere la passione e la tecnica fotografica ai giovani alle prime armi. Ha vinto numerosi e prestigiosi premi di fotografia in tutto il mondo e ha ricevuto il titolo di “Miglior Fotografo Iraniano” per ben otto volte. Le sue fotografie sono state pubblicate dalle più importanti testate internazionali come Times, Spiegel, Life, New York Times, Washington Post, Washington Times, Time Magazine e da diverse agenzie del Medio Oriente. Majid ha viaggiato in molti paesi del Medio Oriente documentando tante ingiustizie e atrocità colte durante il lavoro. Il suo reportage più recente mostra, con immagini talvolta crude e dal forte impatto emotivo, la storia del popolo Afghano durante i recenti e tristemente noti conflitti.